La professione docente richiede un impegno costante nell’ambito delle relazioni interpersonali, e anche per questo è tra quelle a maggior rischio di stress.
I numerosi cambiamenti che in questi ultimi anni hanno caratterizzano la nostra organizzazione scolastica hanno reso il ruolo insegnante ancora più complesso e il singolo docente ancora più vulnerabile.
E’ dunque particolarmente importante attuare momenti di crescita e di consapevolezza che consenta di acquisire strumenti di prevenzione e di gestione dello stress.
Le tecniche di mindfulness si pongono come opportunità peculiare all’attuazione di un percorso di accettazione, consapevolezza e potenziamento che consentano al singolo insegnante di riconoscere i segnali che precedono la condizione di burnout, diffusa ormai tra molti docenti.
IL RISCHIO BURNOUT DELL’INSEGNANTE
La professione docente si fonda sulla relazione con l’alunno e ha come scopo la sua crescita personale e intellettiva; inoltre nel rapporto con l’allievo è di fondamentale importanza la componente affettiva e la dimensione emotiva di coinvolgimento e di presa in carico dell’altro. La professione docente è dunque da considerare una “professione di aiuto”, e, come tale, ad alto rischio di burnout.
I sintomi del burnout riguardano diversi ambiti, in particolare quello cognitivo, emotivo, comportamentale e fisico. A livello emotivo il burnout causa un generale senso di scoraggiamento, irritabilità, senso di colpa e di scoraggiamento; i sintomi comportamentali più diffusi comprendono la mancanza di iniziativa e l’aumento di comportamenti di dipendenza. A livello fisico possono insorgere disturbi del sonno e dell’appetito, disturbi gastrici e intestinali, emicrania ricorrente.
Nel 2004 è stato pubblicato un primo studio che riconosce agli insegnanti un maggior rischio professionale di sviluppare vere e proprie malattie psichiatriche.
Tale studio ha messo a confronto quattro categorie professionali di dipendenti della Pubblica Amministrazione (insegnanti, impiegati, personale sanitario, operatori manuali).
I risultati hanno mostrato che la categoria degli insegnanti è soggetta ad una frequenza di patologie psichiatriche pari a due volte quella della categoria degli impiegati, due volte e mezzo quella del personale sanitario e tre volte quella degli operatori manuali.
Il corso prevede lo svolgimento di pratiche guidate con esercizi di consapevolezza sia da fermi (seduti sulla sedia o a terra) che in movimento; è inoltre richiesta la disponibilità nei confronti del gruppo, sia in termini di rispetto e di riservatezza che in termini di disponibilità alla condivisione della propria esperienza di pratica.
Il corso ha una forte enfasi sull’apprendimento esperienziale.
Tra un incontro e l’altro viene richiesto di svolgere una pratica regolare di mindfulness secondo il materiale fornito dai conduttori.