
LA MINDFULNESS IN CARCERE
PROGETTO DI INTERVENTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI SAN VITTORE MILANO
Si può cercare la libertà interiore in uno spazio angusto di una cella? E’ possibile gestire l’aggressività in contesti sovraffollati? Dall’India e dagli Stati Uniti ci dicono di si, ma non solo; anche in Italia da diversi anni negli istituti penitenziari si insegnano tecniche di meditazione e di rilassamento.
Bi-Mind è attiva nella promozione di gruppi di Mindfulness con i detenuti del V Raggio della casa circondariale di San Vittore di Milano. La Mindfulness, considerata la sua comprovata efficacia nella riduzione dello stress, risulta particolarmente utile in un ambiente come quello carcerario.
Sono numerose infatti le fonti di stress presenti in tale contesto:
-Il sovraffollamento
-Il disagio causato da una convivenza forzata e difficile
-La rabbia alimentata dall’inattività
-Il rapporto quotidiano e spesso conflittuale con il personale penitenziario
-I periodi di attesa del tutto imprevedibili
Tale situazione profondamente stressante è quasi sempre vissuta nella totale assenza di consapevolezza delle proprie reazioni (sensazioni, emozioni, pensieri): si tratta di una condizione molto comune, ma in quel contesto può risultare molto nociva.
L’obiettivo principale del percorso di mindfulness attivato da Bi-Mind è quello di educare i detenuti allo sviluppo della consapevolezza, come strumento fondamentale al rispetto e alla cura di sé e degli altri.
Il periodo di detenzione infatti, breve o lungo che sia, può essere vissuto con minore disagio e, soprattutto, vissuto diversamente da una passiva attesa e utilizzato per l’apprendimento di strumenti utili sia in carcere che fuori, anche in prospettiva del reinserimento sociale e del trattamento umano declinato anche nella Costituzione.
Il percorso si struttura in n 8 sessioni di gruppo, 1 alla settimana per 8 settimane, della durata di 2 ore ciascuna, più 1 incontro di follow up, sempre di 2 ore.
Lo scopo dell’intervento è quello di acquisire maggiore consapevolezza e benessere psicofisico; durante il percorso I detenuti apprendono ad entrare in contatto con le proprie esperienze interiori, ad accogliere le situazioni stressanti e dolorose, a coltivare gentilezza, compassione e apertura..